Nina la incontra tutti i giorni, lei passa a raccogliere la spazzatura fuori dal vivaio e lui si fa trovare per combinazione ogni giorno lì, per uno sguardo, per due parole banali, per mantenere quel sottile filo di un amore condiviso e non confessato. La vita si svolge semplice e forse banale fino al giorno in cui la vita di Giovanni cambia per sempre: qualcuno si accorge di un immenso (e inconsapevole) potere che emana da Giovanni. Con la sua semplice presenza, tutti cominciano ad agire secondo logica e buonsenso. Addirittura secondo coscienza. E in un paese e in un Mondo dove la politica è corrotta, la gente falsa, le partite di calcio truccate, i favoritismi all’ordine del giorno, Giovanni diventa un pericolo per qualcuno. O un’arma per altri!
Comincia allora la fuga insieme al rapitore/protettore Granchio in un mondo estraneo a Giovanni, fra borgate e campi e zone abbandonate. Con i misteriosi poteri sopra di lui che combattono: da un lato chi vuole catturare il pericoloso uomo che con il suo potere destabilizza l’intero paese e chi, dall’altro, lo sta usando per i propri fini. L’amicizia con Granchio, la storia con Nina e i tentativi di mettersi in contatto, la storia delle sue piante nel vivaio, un intreccio fatto di linee semplici e storie profonde.
Marco Presta sviscera nel linguaggio e nello stile tutta la verve che dimostra quotidianamente nella storica trasmissione di Radio Due ‘Il ruggito del coniglio’: personaggi popolari, uno stile di linguaggio ‘basso’ ma utilizzato con estrema perizia, l’ambientazione familiare (Roma non è mai citata ma i riferimenti sono evidenti).
Un libro che scorre via leggero e coinvolgente fino al, purtroppo, non convincente finale: Presta sembra indeciso sulla piega da far prendere agli eventi, si notano tentennamenti e vari ripensamenti nella trama fino alla soluzione che lascia insoddisfatti, noi e il povero Giovanni.